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La leggendaria perla nera

Conosciute nel mondo come perle nere, le perle di Tahiti, provengono dalla Polinesia Francese, nei mari del Sud.

Proprio qui troviamo l’ostrica perlifera a labbra nere, un mollusco che secerne una sostanza madreperlacea che varia dal colore grigio al nero.

Secondo la leggenda, questa ostrica perlifera,Te Ufi, e’ stata donata all’Uomo da Oro, il Dio della pace e della fertilità, sceso sulla terra a cavallo di un’arcobaleno. Alcuni dicono che Oro avesse offerto la perla di questa ostrica alla bella principessa di Bora Bora come segno del suo amore.
Si dice anche che Okana e Uaro, gli spiriti del corallo e della sabbia, abbiano adornato Te Ufi, con un manto luccicante avente i colori di tutti i pesci che nuotano in Polinesia. Il termine scientifico per Te Ufi e’ Pinctada margaritifera. Nel secolo scorso la sua conchiglia, come quella di molte altre ostriche era molto richiesta nell’industria dei bottoni.

Ogni anno a Tuamotu e Gambier, i principali arcipelaghi della Polinesia francese, aveva luogo un’intensa pesca e durante queste raccolte, effettuate nelle acque infestate da squali fino a 30 metri di profondità, venivano trovate perle di grande valore, ma erano molto rare, poichè si dovevano aprire più di 15.000 ostriche prima di trovare una perla naturale. Aveva infatti la perla nera, fama di grande valore e rarità, e veniva principalmente utilizzata per i gioielli di case reali e nobili di tutto il mondo. La piu’ famosa di queste perle venne denominata”Azra”.

Era il pezzo centrale di una collana che faceva parte dei gioielli della corona Russa. Nella Cina imperiale la perla nera, simbolo di saggezza, era cusdtodita fra i denti di un drago che doveva essere ucciso prima di conquistare la perla.

Negli anni 1960 lo sfruttamento eccessivo dei banchi perliferi causo’l’arresto della fornitura di perle naturali dalla Polinesia francese.

Nel 1961 ebbero inizio i primi esperimenti nella laguna di Bora Bora. La raccolta del 1963 dimostro concretamente che poteva essere sviluppata un’industria di coltivazionedelle perle nere.

Vivai sono stati creati in seguito nelle isole di Manihi, Marutea,e Mangareva.

I primi tentativi di commercializzazione delle perle nere sono stati ostacolati all’inizio dalla concorrenza delle perle bianche, colorate artificialmente in nero o in grigio. Il riconoscimento ufficiale da parte dell’Istituto gemmologico d’America del colore naturale delle perle coltivate a Tahiti ha contribuito enormemente al riconoscimento internazionale di questa perla che fu anche adottata da parte della Confederazione Internazionale di Gioielleria,Argenteria,Diamanti,Perle e Pietre (CIBJO)e venne ufficialmente denominata “Perla Coltivata di Tahiti”

Una volta raccolte, le perle vengono lavate e classificate secondo cinque criteri: grandezza, forma, colore,lucentezza e purezza.

Perle di qualità superiore sono quelle che sono quasi perfettamente rotonde o simmetriche con buona luminosità, senza considerazione di grandezza o colore.

Perle di qualità commerciale mostrano alcune irregolarità delle superfici, una luminosita’ media, senza considerazione di grandezza e colore.

La rarità di certe categorie di perle quanto alla loro forma, colore o dimensione,ha una grande influenza sul valore.

La perla coltivata di Tahiti,rara e misteriosa, e’ sinonimo di magia e di perfezione.
La sua singolarita’ e caratteristiche ne fanno un gioiello originale, perfettamente adatto alle donne attive del giorno d’oggi.

Si armonizzano bene con tutti i metalli preziosi: oro, platino e argento, e non si logorano mai. Adatta anche a gioielli per uomini come pendenti, fermacravatte,gemelli da camicia.

Un tesoro delle lagune, la perla coltivata di Tahiti reca a coloro che la portano, tutti i misteri della sua natura,e,attraverso il suo fascino particolare, suscita un’eterna ammirazione.

Va protetta da acidi, profumi,creme e dall’aria troppo secca.

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