New York. Fifth Avenue.
In una di quelle giornate piovose e grigie che solo l’ autunno può regalare. Finalmente ci sono, alla porta di quella tanto desiderata esposizione su Fulco Verdura.
Mia personale ispirazione e punto di riferimento per tanto tempo.
Lascio alle spalle il rumore della città ed enormi negozi di monomarca importanti, con luci, colori e insegne gigantesche.
Ecco qui, sto per entrare in un mondo prezioso, dove vengono raccontati gli esplosivi momenti della vita di Fulco, anni che lui ha trasformato nella sua arte:
Il primo gioiello che vedo e ammiro è il “double crescent bracelet” con quella che è una geometria intrigante e perfetta di cerchi.
Un gioiello talmente affascinante che vorrei rompere il vetro che mi divide da lui per indossarlo.
Dicono che questo sia il desiderio. Sono incredula nel vedere che oggetti disegnati negli anni ’30 -’40- ’50 siano ancora così contemporanei e moderni.
Continuo a passeggiare fra le vetrine di queste stanze piccole e lussuose, sembra quasi di essere a casa di qualcuno.
Ogni gioiello racconta un’epoca diversa attraverso gli occhi di Fulco. Le ispirazioni ai mosaici bizantini, le croci maltesi, gli intrecci e i nodi e così tanti altri spunti per varie bellissime collezioni.
Essere qui non solo è di grande ispirazione per me che sono designer ma è anche importante consapevolezza che noi italiani, che se ne dica, abbiamo nel dna un’ infinita creatività e poesia.
Non dimentichiamolo mai.
Fulco Verdura (vero nome Fulco Santostefano della Cerda) nasce a Palermo, (1898 – 1978) ed è stato un grandissimo artista, un gioielliere senza paragoni.
Wikipedia racconta:
“La sua vita, al pari delle sue creazioni, ne hanno fatto una delle figure più conosciute nel mondo dell’arte fra gli ’30 e ’70 del XX secolo grazie anche all’amicizia con personaggi quali Coco Chanel e Salvador Dalí. Fulco di Verdura partì dalla Sicilia, per approdare prima a Parigi alla Maison Chanel e poi a New York, sulla Fifth Avenue, dove creò “Verdura”, marchio di gioielli unici, realizzati per le star di Hollywood e personaggi del jet set internazionale. Morì a Londra nel 1978, dopo aver scritto un libro di memorie dal titolo “Estati felici”.