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L’arte della gioielleria e dell’oreficeria, vede protagoniste pietre preziose che per il mercato comprendono diamanti, coralli, perle e gemme di zaffiri, rubini, smeraldi, incastonate in metalli anch’essi preziosi. Eppure, dal sanscrito “upala”, dal greco “opallios” e dal latino “opalus”, l’opale è l’unico minerale che porta il nome “pietra preziosa”.

Le creazioni caratteristiche del mondo dei gioielli consistono in un sistema di tagli e forme ben riconosciute, di lucentezza,
di sfaccettature e potrei aggiungere “ordine” e molto spesso “tradizione”.
Le forme, precise e decise, non dalla natura ma dalle macchine e ancor prima da anni di lavorazioni artigianali, trasformano questo
minerale “amorfo”, quindi privo di una struttura definita, in gemme pronte per essere incastonate.
Le lavorazioni di pietre preziose e semi preziose che contraddistinguono i grandi classici, dall’intramontabile taglio brillante al
semplice e pulito cabochon.
Ed è quest’ultima la forma che, per l’opale, meglio si adatta al mondo tradizionale della gioielleria.
Quel che caratterizza i gioielli realizzati con gemme di opale, credo non sia tanto la forma canonica dei tagli classici, o la
trasparenza o la purezza, ma piuttosto i giochi di luce e l’eccezionalità da cui deriva il nome stesso del fenomeno, l’opalescenza.
Ciò che si definisce opalescente, si presenta come lattiginoso e talora iridescente, come una luna piena in un cielo scuro senza
nuvole, come il ventre di una conchiglia tra i granelli di sabbia o come la vista di polveri di stelle dall’emisfero boreale.
Tra le altre varietà, l’opale nobile presenta proprio questi aspetti ed è di certo il più utilizzato.


Oltre ai giochi di luce ed a un mosaicismo di iridi, trovo ci sia un’ulteriore potenzialità racchiusa nella forma più autentica ed
occasionalmente grezza di questo minerale di origine vulcanica e sedimentaria.
 

…la potenzialità di rendersi unici, un gioiello che vada oltre l’opalescenza e che sia specchio dell’immaginazione di chi lo possiede..


…come un incontro tra figurativo ed astratto come nel passaggio tra la corrente impressionista a quella dei fauves e degli espressionisti…



Vi trovate mai a riflettere sulle meraviglie della natura? 
Un minerale è una roccia, è parte della crosta terrestre, del suolo su cui
camminiamo. Ogni cristallo possiede una composizione chimica ben precisa e miriadi di combinazioni possibili che danno origine a
ciò che ci circonda.


SiO2 + nH2O: anidride silicica ed “n” particelle di acqua.
           
           
 …combinazioni possibili dovute a molecole d’acqua, che in numero variabile si legano alla silice e questa variabilità dona all’opale la possibilità di essere unico in ogni sua “non forma”…


Oltre l’opalescenza io vedo paesaggi, l’aurora boreale, l’aurora astrale. Un tramonto su di un mare agitato dal maestrale. Il riflesso di tronchi immersi nell’acqua di un lago vietnamita, un bosco animato da milioni di lucciole in una notte senza luna. La vista di un vulcano che riposa tra piccoli fiumi di lava che si posano tra il verde ed il blu di un isolotto sperduto nell’oceano. 
Ed infine, vedo il disegno di un bambino che con le dita da vita ad un mondo senza forma e senza ragione solo di colori, acqua e istinto.

AMetis®

AMetis®: Gioielli artigianali e unici. L’emozione dello shopping in un’autentica boutique, il piacere di immergersi nel mondo della gioielleria, del design e della moda.